25 giugno 2006

Tardo meriggio domenicale
Si scivola nell'ora del tramonto dopo aver cercato di mettere ordine nel proprio archivio musicale virtuale, virtuale negli ascolti, virtuale nella possibilità di riuscire a mettere a mente tutto quello che siamo riusciti a mettere da parte da formichine della musica digitale. Giga e giga si riempiono, sembrando sempre pochi, sempre insufficenti per la nostra fame di musica. Ma è una fame chimica, perchè in realtà il nostro cervello è già da tempo incapace di mettere in ordine le nostre passioni, di farci scegliere con attenzione le nuove proposte. Lo shuffle si impadronisce di noi e non riusciamo più a distinguere di quale disco faccia parte quel brano, chi sia l'autore, se sia un nuovo album o una vecchia produzione, se poi sia stato davvero importante accumulare tutta questa musica, ordinarla per autore, anno di uscita e numero di brano. Ma riusciremo un giorno a sentirla tutta? E cosa ci stiamo perdendo nel frattempo?

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